Piove all’insù di Luca Rastello

direttamente dal libro

“Chissà dove saremmo arrivati se avessimo puntato alla precisione, invece di accontentarci di quelle nostre astrazioni desideranti. Avevamo così forte nelle viscere il malessere del mondo agonizzante che se ci fossimo armati di esattezza forse ne avremmo deciso noi le sorti. Ma ci bastava il linguaggio contorto e oscuro delle nostre emozioni. Uno dei nostri giornali titola così: La rivoluzione è finita, abbiamo vinto. E’ il pensiero più lucido di quella stagione.
Ma pensare la fine con lucidità è biologicamente impossibile […] Noi inadatti alla rivoluzione perchè il luogo della rivoluzione è l’infinito, il futuro, sogno da figlio dei fiori in tempo di benessere, svanito, noi passeremo dal potere infinito della nostra adolescenza carnale all’infinita frustrazione che muove al consumo. Di sè o di merci, E di vite come merci. Vite di morti, persi in grovigli di ribellione, furti d’appartamento, droghe pesanti, pistole, delusione o carriera. Alcuni finiranno per decidere che sopravvivere significa emergere, schiacciare, tagliare, votati infine alla regola della supremazia naturale, partiti da lontano per approdare al fascismo elementare dela vita vissuta come un diritto del migliore, del più forte, della più bella.”

Honorine