La profezia dell’armadillo di Zerocalcare

Va bene, lo hanno già detto tutti, ma non saprei come altro dirlo.
Il libro è bello, molto, si legge velocemente (anche troppo, ma poi il piacere è tutto nel riaprirlo e ritrovare singole immagini, battute fulminanti, rappresentazioni grafiche di stati d’animo).
Fa ridere, tanto e forte (e anche io ho finito per leggerlo di notte suscitando la perplessità di chi mi ha sentito rumorosamente ridere di gusto).
Nel libro trovano spazio citazioni e riferimenti fondamentali per chi è nato tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80.
Ma il libro è anche malinconico, traccia con delicatezza e con una sensibilità che di retorico non ha nulla la storia che lega le 136 tavole.
E infine va dato atto e merito a Zerocalcare di aver rappresentato in maniera eccezionale tutte le piccole paranoie e ansie da cui non ci si riesce a liberare: l’armadillo, il guardiano del tempismo e il dio del giorno dopo sono semplicemente geniali.

Honorine