Una video-performance a cura di Susanna Sinigaglia contro le molteplici e multiformi violenze del potere e presentazione del libro Diario dal fronte* di Livio Senigalliesi.
*(un testo acquisito dal Tribunale internazionale dell’Aia per crimini di guerra e contro l’umanità.)
Perché non saranno mai abbastanza i punti di vista da cui denunciare la violenza del
dominio capitalistico che sta distruggendo il mondo.
“Quando le contraddizioni del sistema diventano ingovernabili, quando la crisi mette in luce l’evidente contrasto tra il vulcano della produzione (cioè la necessità di aumentare senza limiti la produzione e le quote di mercato…) e la palude del mercato, che si intasa di merci invendibili perché inutili, superflue, dannose o semplicemente perché coloro ai quali sono destinate, per lo più proletari, non possono più comprarle, allora si danno le condizioni per uno scontro generalizzato non più solo economico
(concorrenza sfrenata e guerre commerciali) ma anche militare tra stati borghesi. Lo scopo è ridare ossigeno a un sistema morente, tentare l’impossibile riavvio di un nuovo ciclo di accumulazione dopo le immani distruzioni di beni ed esseri umani.”
Dal sito Sinistra comunista internazionale
“Le condizioni che hanno portato alla guerra in Ucraina sembrano corrispondere in modo preoccupante allo scenario sopra tratteggiato. Dopo il Covid e di fronte alla crisi ambientale, invece di indirizzare ingenti risorse verso la conversione radicale delle strutture produttive e il risanamento ecologico, le potenze industriali hanno pensato bene di ricorrere alla guerra per nascondere sotto cumuli di macerie tutti i limiti e i danni del modello di economia globalizzata che si è affermato a livello mondiale negli ultimi decenni e che Covid e crisi ambientale hanno reso evidenti in modo inequivocabile. Ma
dalla guerra non può nascere nessuna soluzione.
Un libro coraggioso, Diario dal fronte di Livio Senigalliesi, ce ne mostra le immagini dai tanti scenari di cui l’autore è stato testimone, ce ne racconta gli episodi più salienti; mostra che le guerre si assomigliano tutte con le loro violenze gratuite e crudeli, le sofferenze che trascinano con sé; umiliano, feriscono nell’anima e nel corpo. E riaffermano brutalmente la supremazia maschile sul femminile con l’esercizio sistematico dello stupro. Da queste considerazioni nasce la proposta di affiancare il
sopracitato libro alla breve video-performance snc (senza numero civico) – bianco&nero e… Il lavoro nasce intorno all’idea del potere capitalistico-patriarcale, che continua a imporsi in forme vecchie e
nuove, con l’intento di denunciare le molteplici e multiformi violenze del suo dominio che sta distruggendo il mondo. Lo stupro che con la guerra si esercita sulla donna è anche quello più vasto che si esercita sull’ambiente, in zone di guerra naturalmente ma anche in quelle non direttamente coinvolte poiché, come accennato sopra, le risorse vengono dilapidate in armamenti di ogni tipo invece che investite per la cura degli esseri e degli ecosistemi. Infine, la performance suggerisce anche come la sconfitta di una generazione sia fra le concause che hanno portato a cascata a
quella delle successive fino alla terribile situazione attuale.”