SCEMI DI GUERRA

Quando:
11 Maggio, 2016@18:30–20:00
2016-05-11T18:30:00+02:00
2016-05-11T20:00:00+02:00
SCEMI  DI  GUERRA

Ascesa, apoteosi, marasma e fine della società di guerra e progresso

Marinella Correggia, giornalista e attivista sulle questioni ambientali e sulle questioni dell’internazionalismo

presenterà l’autrice

Sonia Savioli

Quello che chiamiamo “progresso”, e che si accompagna nell’attuale cultura dominante all’idea di una “civiltà evoluta”, è un mito. Un mito funzionale ad una società fondata sulla violenza e sul dominio, e della quale la globalizzazione capitalistica è solo l’aspetto ultimo e finale. Una società nata tra i sei e i quattromila anni fa, dunque relativamente recente, ma che noi oggi consideriamo immanente, eterna e naturale. Così poco naturale, invece, da svilupparsi solo attraverso la guerra e la costrizione. Il cosiddetto “progresso” è una delle forme di questa guerra, un continuo aumento del dominio sulla vita, sulla natura, sui nostri simili: aumento del conflitto in ogni campo. Una società così innaturale può sopravvivere solo se il mito riesce a cancellare la realtà, ad accecare le menti, a pervadere ogni sentimento e pensiero.
Oggi gli strumenti di persuasione del potere dominante possono farci credere che splenda il sole mentre piove da un cielo oscuro, che scalare montagne sia uno sport per bambini, che un uomo trovato a pezzi in un cassonetto si sia suicidato. Possono farci credere di essere felici mentre viviamo nell’ansia e nell’angoscia. Il mito del progresso ci fa credere di essere i migliori esseri viventi nello spazio e nel tempo, nel migliore dei mondi possibile. Ma cosa c’è al di là del mito? Cosa c’era prima delle civiltà di guerra e progresso?
“Scemi di guerra” ribalta alcuni dei luoghi comuni imperanti nella nostra società, capitolo dopo capitolo analizza e mette a nudo le contraddizioni e le falsità delle “credenze” su cui si basa la nostra cultura antropocentrica, competitiva e dominatrice: dall’istruzione alla medicina, dall’informazione alla democrazia, alla, data per scontata, parità della donna: strappando i veli e i fronzoli che mascherano la realtà, ci rivela ciò che sarebbe sotto i nostri occhi, se non fossero accecati da un mito menzognero che per molti è diventato religione e fede. Rivela che noi “non siamo i migliori”; che questo tipo di società è destinata, come un cancro, a distruggere l’organismo in cui vive e sé stessa.
A meno che non venga distrutta e sostituita da una società in cui al dominio si sostituisca l’uguaglianza e il ritorno nella rete della vita, cioè alla comprensione e al rispetto della natura; alla competizione la solidarietà e la condivisione. Una società che presuppone la più ampia e profonda consapevolezza e, dunque, la fine del mito del progresso.

Chi è Sonia Savioli:

Sono nata a Milano nel 1951. Ho passato la mia infanzia tra le vie a pochi passi dal Duomo, nell’ambiente eterogeneo che era allora il centro storico di Milano, tra ricchi palazzi e case di ringhiera, immigrati e buona borghesia milanese, prostitute che “battevano”, botteghe artigiane nei cortili, bettole frequentate da intellettuali e artisti.
Nel ’68 ero una ragazzina impegnata a fare la rivoluzione, correndo da una manifestazione all’altra, da un volantinaggio ad un attacchinaggio. E poi credo di non aver mai rinunciato all’impegno politico, che da tempo è rivolto soprattutto alla difesa dell’ambiente.
Ho studiato lingue, ho fatto la commessa, la dimafonista, l’impiegata, la fotoreporter. Negli anni ’80 ero la fotografa della CGIL lombarda e della Camera del Lavoro di Milano.
Nel 1987 mi sono trasferita con la mia famiglia nella campagna senese, dove adesso vivo. Abbiamo un piccolo podere a conduzione famigliare.
Qui abbiamo fondato un circolo della Decrescita Felice, attivo nel Chianti senese e impegnato nella crescita dei biodistretti.
Collaboro al giornale on-line Il Cambiamento.

Scrivo romanzi, racconti per bambini, saggi sui temi ambientali.
Nel ’97 è uscito il mio romanzo “Campovento” con la casa editrice Santi Quaranta.
Con la Malatempora ho pubblicato “Alla città nemica” e “Slow life”; tutti e due i libri sono stati ripubblicati, il primo dalle Edizioni per la Decrescita Felice, il secondo da Iacobelli.
La casa editrice Iacobelli ha pubblicato anche il romanzo “Il viaggio di Bucurie”.
Con Punto Rosso ho pubblicato “Scemi di guerra”.