di Fabrizio Lorusso
sarà presente l’autore
“Il culto messicano alla Santa Muerte è una devozione alla figura della morte dalle origini antiche e misteriose. Nasce all’epoca della dominazione spagnola, resta clandestina per tre secoli e riemerge negli ultimi decenni del novecento. C’è chi dice che la Niña Blanca o Flaquita,come la chiamano i suoi cultori, viene dalle divinità azteche dell’oltretomba o Mictlán. Altri la confondono con la Catrina, l’immagine scheletrica disegnata da José Guadalupe Posada che accompagna il famoso Día de muertos. Invece la Santa Muerte è considerata la Madonna dei narcos. I mass media e la Chiesa l’hanno demonizzata, ma l’essenza del culto resta familiare, spontanea e popolare. Il web e i migranti l’hanno portata negli USA e oggi nel mondo i devoti sono milioni. La Santissima Muerte versione 2.0 è lo specchio dei conflitti e delle contraddizioni della società messicana e della sua immensa capitale, anche nota come “el monstruo”. La Muerte è così sicura di se stessa che ci dà un’intera vita di vantaggio. E in Messico è già Santa.”
Fabrizio Lorusso (è nato a Milano nell’estate del ’77. Vive a Città del Messico da oltre dodici anni e si dedica all’insegnamento, al giornalismo, alla traduzione e alla ricerca. È giornalista free lance e collaboratore de l’Unità, Linkiesta, Radio Popolare, GlobalProject, la rivista cilena America Economia, il quotidiano messicano La Jornada, la rivista VarioPinto, Desinformémonos e altri media italiani e latino-americani.)