L’ orto diffuso. Dai balconi ai giardini comunitari, come cambiare la città coltivandola
“Il fatto è che il giardinaggio è diventato radicale ed è in fin dei conti un’azione di resistenza contro modelli di paesaggio e consumo che tendono a preferire l’inorganico e il commerciale alla vita e ai contenuti da essa espressi”
Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di persone si è dedicato alla coltivazione dell’orto in città. Dai balconi ai tetti dei palazzi, dalle terre abbandonate alle vecchie pensiline ferroviarie, fino alle fabbriche dismesse e occupate, l’agricoltura urbana si sta diffondendo con una rapidità straordinaria. Ovunque accade che una comunità di persone si raggruppi spontaneamente per scegliere, progettare, piantare, raccogliere e lottare per il riconoscimento da parte delle amministrazioni locali. E in questi giardini s’incontrano anziani, amanti del giardinaggio che creano aiuole fiorite, artisti che realizzano opere murali, mamme e bambini che cercano un’area di gioco, gruppi di acquisto solidale, docenti di tecniche agricole, musicisti che trovano uno spazio libero per le loro performance. Dedicarsi alla terra è diventato inoltre un piccolo gesto di resistenza che fa bene alla mente e che forma, soprattutto nei più piccoli, una consapevolezza alimentare di vitale importanza per la nostra salute e per l’ambiente che ci circonda. Negli orti, insomma, non crescono solo rape e fagiolini, ma anche autonomia economica e alimentare, cultura e natura. In questo libro-manifesto, Mariella Bussolati ci guida alla scoperta di una comunità che sta ridisegnando le nostre città, facendo scoprire un nuovo modo di coltivare e di gestire gli spazi comuni. Un testo agile e utile, corredato da fotografie, che ci racconta da vicino l’evoluzione culturale che sta trasformando il futuro dei nostri figli.