Storie di vita e di calcio in Palestina
di Gabriella Greison
È la guerra che viene in mente quando si pensa alla Palestina. Prime pagine di giornali dove fatti di sangue si succedono a fatti di sangue, senza alcuna interruzione. Almeno apparentemente. Perché, sia pure sotto un fuoco incessante e tra il tormento dei checkpoint, anche in questa terra la pace riesce a imporre le sue tregue, assumendo la forma familiare e rassicurante di un pallone da calcio: non solo un gioco, ma una manifestazione d’indipendenza, un evento capace, sia pure per brevi momenti, di fare della Palestina un paese libero, forte di una storia e di una tradizione. Un paese dove si sogna ancora e che Gabriella Greison, seguendo da vicino una squadra di Hebron e il campionato della West Bank, riesce per la prima volta a raccontare.
un libro Hellnation edizioni
Gabriella Greison è nata a metà degli anni Settanta a Milano, ma è genovese di adozione. Laureata in fisica, è giornalista professionista e vive a Roma, dove scrive per «il Fatto Quotidiano» e lavora per Rai Italia. Tra le sue pubblicazioni, L’insostenibile leggerezza di Effenberg (2009), Prossima fermata Highbury (2010 e 2015), Ora che cominciava a piacermi (2011), Le giacche degli allenatori (2013) e Sono ancora un bambino, ma nessuno può sgridarmi (Premio Pavese 2015), autobiografia di Giancarlo Giannini, scritta insieme al grande attore. Il suo sito internet è www.GreisonAnatomy.com