IL RIFUGIO E LA PRIGIONE

Quando:
1 Marzo, 2014@15:30–17:00
2014-03-01T15:30:00+00:00
2014-03-01T17:00:00+00:00
IL RIFUGIO E LA PRIGIONE

 

LA PSICOANALISI TRA CLINICA E CRITICA

 

di ADRIANO VOLTOLIN

 

 

Edito da MIMESIS nella collana Frontiere della psiche

Ne discutono con l’autore:

 

 

PIER FRANCESCO GALLI PSICOANALISTA – FONDATORE DELLA RIVISTA “PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE”

 

 

GIAN LUCA BARBIERIDOCENTE DI PSICOLOGIA DINAMICA – UNIVERSITA’ DI PAVIA

 

 

GIORGIO RIOLOSTUDIOSO DI LETTERATUTA ITALIANA

 

 

 

 

Il quadro di sofferenza mentale oggi probabilmente più diffuso riguarda la difficoltà di entrare in relazioni profonde con gli altri. La tendenza è quella di proteggersi entro strutture che tendono a divenire col tempo luoghi mentali dai quali non è più possibile uscire: gioco compulsivo, videodipendenza, internet e così via.Anche nella società assistiamo ormai da anni al progressivo affermarsi di gruppi ed associazioni che trovano in un tratto identitario la ragione della propria esistenza: dai tifosi della squadra calcistica locale, agli appassionati di cucina, dai sostenitori delle tradizioni localistiche agli amanti del trekking, vi è una fioritura di gruppi che sostengono di fatto la frammentazione come sicuro rifugio in una società divenuta “mucillagine”. L’indagine psicoanalitica rileva come la psicopatologia individuale sempre più spesso si coniughi oggi, fino a confondervisi, con le nevrosi della comunità.