L’importanza del controllo operaio oggi

La crisi energetica minaccia la tenuta di molte aziende. Si attendono bollette stratosferiche, a loro volta emesse da aziende private. Per conservare i propri privilegi, i proprietari faranno pagare i costi ai loro dipendenti. Chi verrà licenziato, chi verrà messo in cassa, come durante la pandemia assisteremo a una nuova crisi del lavoro.

Le soluzioni messe in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico sono molto limitate: regimi di cassa integrazione finchè si può, a volte compratori in cerca di aziende da spezzettare e rivendere. La maggior parte di questi industriali non ha la liquidità per sostenere le proprie operazioni, dipendono tutti dagli aiuti dello Stato. Uno sguardo alla vicenda GKN, la più calda da un anno a questa parte, è di buon esempio.

Dunque si prospetta un autunno di consapevolezza per il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici. Col pianeta esposto a fenomeni climatici sempre più estremi, le soluzioni adottate dai governi rinunciano ad entrare nel merito di come produrre in modo ecologico. Nessun governo vuole impugnare il tema della produzione privata, anche a costo di farsi travolgere dagli uragani.

Si pone dunque la necessità di un dibattito serio, a sinistra, sull’importanza di controllare la produzione. Di esempi storici non ne mancano. Ogni volta che la lotta di classe è svoltata, il movimento operaio ha scioperato e, a un certo punto, impugnato la produzione con la forza. E’ il momento più giusto per parlarne.
Marxpedia vi invita a un dialogo sull’importanza del controllo operaio oggi, dalla Rivoluzione russa agli anni ‘70 fino ad oggi.

Ne parliamo insieme a Carlo Rutigliano, attivista sindacale e testimone oculare del potere in fabbrica degli operai Pirelli negli anni ‘70.